Il singolare viaggio del bivacco Renato Montaldo

Il tempo può levigare gli spigoli, smussare le ruvidità, addolcire i pensieri. Modificare alcuni aspetti del carattere, rendendolo più elastico e malleabile. Ma quasi sempre non riesce ad entrare sottopelle intaccando indole e personalità. L’impronta interiore, insomma, rimane intatta. Predisposizioni, passioni e resilienze restano immutate a prescindere dall’ambiente e dalle spinte esogene. Ed è con questo spirito, forse, che il bivacco Renato Montaldo ha vissuto il proprio trasferimento.

Già, perché quella minuta struttura metallica che oggi sorge nei pressi del Buc de Nubiera sulla lunga cresta che dal Col de Nubiera conduce al Brec de Chambeyron tra la Valle Maira e la Valle dell’Ubaye, ha conosciuto negli ultimi decenni un importante spostamento logistico, significativo nello spazio, trascurabile nella sostanza. Costruita dalla Sezione di Torino dell’Associazione Giovane Montagna per ricordare un proprio socio caduto sull’Uja Bessanese nel 1936, la struttura venne inaugurata il 19 settembre 1937 al centro del Vallone delle Agnelere (nel comune di Locana a 2.880 metri di altitudine) e intitolata a Luigi Carpano Maglioli.

Ceduto immediatamente al Club Alpino Accademico Italiano a causa di sopraggiunte imposizioni di legge che eliminavano l’autonomia giuridica dell’associazione Giovane Montagna, il bivacco venne nuovamente restituito alla Sezione associativa di Ivrea nel giugno del 1966. L’involucro metallico capace di ospitare quattro o cinque persone rimase al suo posto fino al 1992, quando la sezione eporediese della Giovane Montagna ne ratificò la sostituzione in favore di una struttura più ampia e capiente.

Ma non era tempo per lo smantellamento o per la pensione. Il destino aveva in serbo molto altro. Il bivacco, in effetti, venne ceduto alla sezione di Genova e da questa ristrutturato a partire dal 1994. Un lavoro attento e scrupoloso che culminò nell’autunno del 1997. Dopo un temporaneo parcheggio al Campo Base di Chiappera, infatti, il bivacco Renato Montaldo venne definitivamente installato a 3.215 metri di quota nei pressi del Buc de Nubiera (grazie alla fondamentale collaborazione della Guida Alpina locale Nino Perino), con apposita inaugurazione nel settembre del 1998 in occasione di un incontro intersezionale dell’Associazione Giovane Montagna.

Ancora oggi il Bivacco Renato Montaldo sonnecchia in un ambiente straordinario per vista e paesaggio, rappresentando un importante punto di appoggio per le ardite ascensioni nel Gruppo orografico dello Chambeyron. In questi spazi le indicazioni per raggiungerlo, con difficoltà alpinistiche di PD dal versante italiano e di EE/F dal versante francese.