Quell’angolo di Langa che profuma di Provenza

Colline che si intersecano e sbiadiscono verso l’orizzonte. Odore di boschi, natura e terra coltivata. Qua e là cascinali isolati che sonnecchiano ai margini di stradine ciondolanti tra le braccia del vento. Da una parte la piana cuneese con le sue città e le sue montagne, dall’altra una distesa irregolare di colli che si avvicendano senza soluzione di continuità. Laggiù la Liguria e il suo appennino.

La Langa Cebana colpisce e stupisce per quell’eterogeneità visiva inaspettata. Risalendo verso Sale San Giovanni ad inizio estate, poi, lo stupore diventa meraviglia. Non solo gli scorci rurali di un Piemonte autentico e spesso recondito, ma soprattutto le sfumature cromatiche che rimandano alla Provenza, con ciuffi di lavanda che incendiano lo sguardo e accarezzano l’olfatto.

Un nome, quello di Sale San Giovanni, che oggi è strettamente connesso in effetti alla coltivazione delle erbe officinali e allo sviluppo di un vero e proprio turismo cromatico. L’ultimo weekend di giugno in particolare si svolge non a caso “Non solo erbe”, manifestazione volta ad avvicinare l’opinione pubblica alle peculiarità visive, olfattive e organolettiche delle piante officiali. Diverse le coltivazioni attualmente presenti nel territorio comunale. Non soltanto lavanda, dunque, ma anche elicriso, issopo, salvia, melissa, finocchio ed enkir, il cereale biologico più antico del mondo.

Ma il rimando alla Provenza non si ferma alla lavanda e alle sue essenze. Perché a Sale San Giovanni è anche l’architettura a disorientare, ad esempio nel meraviglioso Castello dei Marchesi Incisa di Camerana perfettamente inglobato all’interno dell’impianto urbanistico del borgo. Costruito in posizione strategica e sorto (secondo alcune ipotesi non dimostrate) nel X secolo per opporsi alle scorrerie dei Saraceni, l’edificio oggi privato ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso degli anni, specie tra Seicento e Settecento, ma custodisce ancora diversi ambienti degni di nota tra cui il Salone degli Alerami, decorato con pitture e affreschi ottocenteschi.

Arte e natura, in questa Provenza di Langa, che continuano nell’interessante Arboreto Prandi (un vero e proprio “museo vivente” di piante autoctone e rarità botaniche da tutto il mondo collezionate fin dai primi del Novecento da Carlo Domenico Prandi ) e nella notevole Pieve di San Giovanni Battista, antica chiesa cimiteriale in stile romanico lombardo del X secolo, costruita sopra un preesistente tempio pagano e per un lungo periodo parrocchia principale della comunità.

Tre, infine, gli itinerari appositamente tracciati per immergersi in questa piccola terra di Provenza, due di tipo escursionistico e uno agri-panoramico accessibile anche in auto. In questi spazi le relative indicazioni geografiche e le informazioni turistiche principali.