Ci sono valli che si arrampicano verso l’alto, desiderose di graffiare il cielo e di aggrapparsi al vuoto. Incisioni orografiche che d’improvviso si slanciano tra le ali del vento come a voler conquistare una libertà altrimenti irraggiungibile a bassa quota. Ce ne sono altre, invece, a cui basta divertirsi con capriole e salti interiori. Si allungano e si allargano sotto traccia, nel profondo, protette dall’abbraccio della natura e della roccia.
Sono le valli carsiche, spesso recondite, imprevedibili, irrequiete. Sono numerose nelle Alpi di Cuneo, ma ce n’è una che preferisce rimanere ulteriormente in disparte, sonnecchiando tra Piemonte e Liguria. Scevra di massicci elevati, è da sempre lontana dai clamori alpinistici più popolari. Ma non le importa troppo. Perché la Valle Pennavaire si diverte con altro. A stupire con angoli selvaggi che profumano di storia e di preistoria. A conquistare grazie a cicatrici artistiche che lasciano senza fiato. A disorientare per quei salti d’acqua improvvisi.
Alto, Caprauna, Nasino, Aquila d’Arroscia. In questo angolo di montagna che dalle Prealpi Liguri discende verso il mare, i comuni si parlano e si abbracciano con gli occhi, superando confini regionali e provinciali. Cuneo, Savona, Imperia. Qua e là le tracce indelebili di un passato fatto di scambi commerciali e culturali. Mulattiere e muretti a secco. Ponti medievali e grotte preistoriche. Tutto rimanda a noi stessi e alle nostre radici. Boschi, rocce, falesie, inghiottitoi. Laghetti e cascate.
Il Rio Ferraia in particolare si diverte a sconvolgere lo sguardo, regalando scorci che profumano di foresta esotica. Laghetti e salti d’acqua inattesi che rinfrescano il corpo e la mente solleticando il cuore e lo spirito. Quando la sua linfa vitale non viene interamente assorbita dalle opere idrauliche artificiali, il Rio Ferraia dà vita ad una cascata straordinaria che supera un salto verticale di circa venticinque metri. Un gioiello nascosto raggiungibile per mezzo della rete sentieristica locale, da abbinare, nel caso, alla visita della vicina Arma do Cuppà, ampia caverna nella quale sono stati rinvenuti resti di uomini, animali e ceramiche di epoca preistorica.
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In questi spazi le indicazioni escursionistiche per raggiungere la cascata del Rio Ferraia dal comune di Alto. Qui, invece, un bellissimo reportage realizzato da We Pesto e Liguriainside, da cui sono state tratte anche le foto del Rio Ferraia a corredo dell’articolo.