Sospeso a metà del corridoio orografico della Valle Maira e proteso verso l’alto proprio in prossimità del restringimento morfologico vallivo da cui prende il nome (da stroup, “chiusura”), il comune di Stroppo si è nei secoli sviluppato in maniera puntuale dai 900 ai 1500 metri di quota. Quindici borgate aggrappate al versante idrografico sinistro che si innalza verso Elva, il Colle di Sampeyre e la limitrofa Valle Varaita.
Quindici comunità indipendenti unite però sotto un unico drappo comunale, con due differenti parrocchiali fino al 1842: quella di San Giovanni Battista (sita nella frazione capoluogo di Paschero e ancora oggi punto di riferimento religioso) e quella più scenografica dedicata ai Santi Pietro e Paolo, maggiormente conosciuta con il semplice epiteto di Chiesa di San Peyre.
Celebrata tra il resto anche dalla pellicola cinematografica Il vento fa il suo giro per mezzo di una raffinata veduta aerea finale, San Peyre sorge su un precipizio in prossimità della carrozzabile che conduce alle borgate più alte, isolata a 1223 metri di quota come se la spiritualità dovesse stupire, sconvolgere, improvvisare. La chiesa, in realtà, risulta baricentrica rispetto a tutti gli altri nuclei urbani comunali, denotando l’antica saggezza amministrativa nel prevedere i servizi nel modo più equo possibile per tutti gli abitanti.
Edificata verosimilmente nel XIII secolo, la struttura presenta tre navate principali che terminano con una volta a botte (navate laterali) o con un tetto a nudo (navata centrale). Sul lato orientale della copertura sorge invece un campanile a vela con due monofore, accanto al quale venne innalzato nel XIV secolo un campanile gotico a quattro piani.
Al proprio interno la Chiesa di San Peyre è infine contraddistinta da uno spazio piuttosto articolato e custodisce diverse pitture risalenti al tardo Medioevo. Accanto al Cristo in trono, agli Apostoli e agli Evangelisti, meritano di essere qui menzionate la Dormitio Virginis (Dormizione della Vergine) e l’affresco dal sapore musicale che ritrae un pastore che suona la piva (simile alla cornamusa), uno strumento simbolo della tradizione popolare.