Quel Borgo dipinto che profuma di arte e di storia

Dogliani Castello, borgo antico nel cuore di una Langa ancora timida e introversa che si svela a poco a poco senza esporsi troppo. Tra i vicoli del paese un’armonia di luoghi e di spazi che rimanda al passato, quando le piazze e i cortili erano il perno di una vita sociale fatta di incontri, mercati, corse, partite a carte e a pallapugno.

Veduta del borgo antico di Dogliani Castello (gruppo Facebook Castello C’è)

Sprazzi di quotidianità che l’occhio attento intuisce tra i muri sbiaditi e le pietre rugose. Momenti di un tempo vissuto che il vuoto della pandemia ha cicatrizzato nella memoria, ma che il gruppo di volontariato “Castello c’è” sta riproponendo in chiave contemporanea.

Passeggiando per il borgo, infatti, odore di comunità e di sentimento. Per la terra, per la storia, per noi stessi. Nelle aiuole rimesse a nuovo, nelle fioriere dipinte, nell’arredamento urbano. Ma soprattutto in quelle piccole opere d’arte che appaiono all’improvviso. Coriandoli di luce e di colore che si aggrappano ai muri come una seconda pelle. Fiori e animali che avvolgono il visitatore distratto, scavano nel suo sguardo e arrivano al cuore per la dolcezza delle forme e il realismo della composizione.

Ancora una volta l’impronta volontaria di “Castello c’è”, qui concretizzatasi grazie alla maestria di Teresita Terreno, artista eclettica e raffinata, anima storica del borgo insieme al marito e maestro stampatore Antonio Liboà (mancato qualche anno fa) e al fratello Ivan.

C’è chi la storia dell’arte la osserva da lontano studiandola sui libri e chi invece ha l’abilità di farla nel concreto. Come Tony, Teresita e Ivan. La loro Calcografia al Pozzo trascende il tempo per quella carica artistica lunga più di quarant’anni. Una delle ultime botteghe artigiane del settore da cui sono uscite opere di Soffiantino, Tabusso, Chessa, Francesco Casorati. Sapore di carta, profumo d’inchiostro, sospiri di macchinari da poco oliati. Entrare nella Calcografia è un’emozione multisensoriale che tocca l’anima per il gusto del bello che permea l’aria.

Lo stesso che ormai si percepisce anche lungo la via, grazie alla generosità di Teresita che ha dipinto muri e porte con il suo tratto delicato. Una compenetrazione artistica tra interno ed esterno per un angolo imperdibile del borgo. Gatti, fiori e gufi che prendono vita tra le braccia del vento per un’esperienza di visita indimenticabile. Provare per credere.